venerdì 20 giugno 2008

Il mito OGM

Tratto da Nexus, n. 74, edizione italiana, pagina 7:
"Lo studio, compiuto nell'ultimo triennio presso la University of Kansas, nella fascia ceralicola degli Stati Uniti, ha rilevato che la soia GM produce il 10 per cento di prodotto in meno rispetto al suo equivalente convenzionale, contraddicendo le affermazioni dei sostenitori di tale tecnologia, secondo i quali essa incrementa i raccolti.
Il prof.
[Barney] Gordon [in in forza al Dipartimento di Agronomia dell'università] ha coltivato nello stesso campo soia GM della Monsanto ed una varietà convenzionale quasi identica. Il raccolto modificato ha prodotto solo 70 bushel (negli USA, misura di capacità pari a circa 35,24 litri) per acro rispetto ai 77 bushel del raccolto non OGM.
Un'analoga situazione sembra essersi verificata negli USA anche con il cotone GM, laddove il raccolto complessivo è diminuito in corrispondenza dell'introduzione della tecnologia GM.

Nonostante questa e tante altre precedenti dimostrazioni sulla molto scarsa affidabilità degli OGM, tutto fa presagire che nel giro di 2 o 3 anni, nessuna coltivazione non OGM sarà permessa sul nostro pianeta.
Il tutto nel nome della lotta alla fame nel mondo (???) e nel cognome del profitto.
E dire il contrario significa non riconoscere le immense capacità della scienza moderna (o delirio di onnipotenza, fate voi).

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